Castel del Monte

Se le DOCG fossero trofei Castel del Monte avrebbe la bacheca più affollata di Puglia.

Sono sue, infatti, tre delle quattro DOCG di tutta la regione: ben due per l’indiscusso Nero di Troia, terzo vitigno per importanza di tutta la Puglia.

Le denominazioni prendono il nome dall’icona del territorio: la fortezza ottagonale del XIII secolo voluta da Federico II che troneggia nell’altopiano delle Murge occidentali.

Patrimonio Unesco dal 1996, Castel del Monte è anche conosciuto come il castello più misterioso della penisola. Dalla pianta ottagonale alla posizione scelta per la sua costruzione, che crea surreali giochi di luci e ombre, Castel del Monte risulta tra le costruzioni che maggiormente intrigano gli studiosi e che attraggono milioni di visitatori. Inoltre, intorno al castello e alla sua storia c’è la figura ecclettica di Federico II che non smetterà mai di affascinare il pubblico.

Poco mistero ma altrettanto incanto per l’oro nero di Puglia. Il frutto della terra che circonda Castel del Monte: i suoi vitigni donano vini tra i migliori al mondo, sicuramente i migliori di Puglia, tanto da conquistare negli ultimi anni tre denominazioni di origine controllata e garantita.

La quarta DOCG in Puglia va al Primitivo di Manduria Dolce Naturale delle province di Taranto e Brindisi.

Nella piramide della classificazione della qualità del vino le DOCG sono il primo gradino del podio in Italia e Castel del Monte lo presidia con: Castel del Monte Bombino Nero DOCG, Castel del Monte Nero di Troia Riserva DOCG e Castel del Monte Rosso Riserva DOCG, tutte istituite nel 2011.

Scopriamole più da vicino le province di Bari e di BAT, territorio di questi disciplinari.

Castel del Monte Bombino Nero DOCG, oltre a prendere chiaramente il nome dalla fortezza federiciana e a estendere i propri vitigni nell’area circostante, si estende fino al Parco Naturale dell’Alta Murgia. La sua zona di produzione è tra la provincia di Bari e quella di Barletta-Andria-Trani.

I comuni entro quali si produce sono Minervino Murge, Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto nonché l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto.

Per ottenere la DOCG i vini devono essere prodotti con il minimo del 90 per cento di uve da vitigno Bombino nero. Le uve si vinificano in rosato. Il vino, di colore rosa cerasuolo, che ne deriva è abbastanza consistente e strutturato. I suoi sentori di fragola e lampone conferiscono eleganza ma anche un’ampia capacità di abbinamento.

I vini Crifo offrono un’importante varietà di etichette: dall’Augustale Castel del Monte Bombino Nero DOCG in purezza, 12% vol., capace di abbinarsi bene a piatti di pesce così come alla focaccia tipica barese, all’Extra Dry Cryfus Signature Castel del Monte VSQDOP, 11,5% vol., per banchetti a base di crudo di mare.

Altra DOCG è Castel del Monte Nero di Troia Riserva (Vino Rosso Invecchiato), relativa alla zona di coltivazione nella “Murgia Centrale”. Comuni di riferimento: Corato, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto e Binetto, Minervino Murge e, in parte, il territorio dei comuni di Andria e Trani.

Anche in questo caso la produzione deve derivare per il 90 per cento dal vitigno di riferimento, le uve Nero di Troia. Si tratta di un vino invecchiato almeno due anni, di cui uno in legno, dal colore variabile dal rosso rubino al rosso granato. E dalle note caratteristiche, seppur delicate, di prugna, mora e ciliegia ma anche vaniglia e dai sentori di tabacco, cacao e liquirizia conferiti dall’invecchiamento. Ottimo con piatti succulenti  e carni rosse.

La denominazione Castel del Monte Rosso Riserva DOCG, infine, è riservata ai vini ottenuti da uve del vitigno Nero di Troia per minimo del 65 per cento.

L’area è sempre quella di Castel del Monte fino al Parco Naturale dell’Alta Murgia e interessa i comuni di Minervino Murge, parte di Andria, Corato, Trani, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle e Toritto e l’isola amministrativa D’Ameli del comune di Binetto. Anche questa DOCG, prima dell’immissione al consumo, deve essere sottoposta a un invecchiamento di almeno due anni, di cui almeno uno in legno.

Rosso rubino intenso e profondo, ha il caratteristico sentore di prugna e more, a cui l’invecchiamento dona note speziate di liquirizia e balsamiche. Grande struttura e importante tannicità, impeccabile su piatti succulenti di carne.

Il rosso di punta Crifo è proprio dedicato alla DOCG Riserva Nero di Troia: parliamo dell’etichetta Augustale Castel del Monte Nero di Troia Riserva Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Carattere esuberante, intensità olfattiva senza pari. Rose rosse e pot-pourri, frutta sotto spirito e boero, chiodi di garofano, cannella e china, mentolo e tabacco aromatico. Al gusto, l’alcol e la trama vellutata del tannino bilanciano un’intensa freschezza, passe-partout per una lunga vita in bottiglia. Finale lungo su note balsamiche e tostate.

Abbinamenti gastronomici: cavatelli con ragù di agnello, trippa con patate, braciole al sugo di cavallo, salsiccia al forno con pomodorini, marro. 14% vol.